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Creme solari ecologiche e reef safe 2021

Le creme solari ecologiche e reef Safe sono creme realizzate con l’intento di inquinare meno, produrre meno rifiuti e non ledere alla fauna marina in alcun modo. In questo articolo troverete un piccolo elenco di creme, facilmente reperibili in Italia, con una breve descrizione del prodotto e indicazioni sulla sua produzione. Infatti, oltre ad avere un impatto ridotto sull’ambiente, le creme selezionate sono spesso frutto di produzioni che garantiscono alti standard di tutela dei lavoratori, garantendo uno stipendio equo e una lavorazione non pericolosa.

Cosa significa crema solare ecologica, reef safe o reef friendly?

Una crema solare reef safe, o reef friendly, è una crema solare realizzata con componenti non dannosi per la barriera corallina, quindi “safe” per l’ecosistema marino. Una crema solare ecologica è un tipo di prodotto che non si limita ad essere chimicamente sicuro ma la cui confezione viene realizzata in modo da non costituire un peso eccessivo per l’ambiente durante il suo smaltimento.

Perchè usare una crema solare reef Safe o reef friendly?

Le creme solari, una volta indossate, si disperdono negli ambienti marini con la persona entra in contatto. Gli scienziati del Politecnico di Ancona hanno studiato gli effetti diretti delle creme solari su esemplari di corallo.


I rami di corallo sono stati immersi in sacchi di acqua di mare priva di virus integrata con varie quantità di crema solare, quindi incubati in situ. Questi campioni sono stati confrontati con controlli anch’essi incubati in situ in acqua di mare priva di virus.1

I ricercatori hanno rilevato un’interferenza diretta sull’alga simbiotica Zooxanthellae che grazie al suo processo di fotosintesi procura nutrienti in abbondanza per i coralli. Alcune componenti come parabeni, cinnamato, benzophenone e derivati della canfora hanno innescato delle infezioni che, una volta morta l’alga, si diffondono su tutta la barriera corallina. La morte della barriera è esperibile visivamente poiché ,alla morte dei microrganismi responsabili della produzione di corallo, la barriera risulta sbiancata. Lo sbiancamento in laboratorio si è verificato in un lasso di tempo compreso tra le poche ore e 4 giorni. Secondo le stime circa il 10% dei coralli nel mondo sono minacciati dallo sbiancamento dovuto alle creme solari.

I filtri solari sono i maggiori responsabili dello sbiancamento delle barriere coralline

I filtri solari sono quelle componenti che forniscono protezione dai raggi UV e UVB, ovvero quella porzione di raggi solari dannosa per la pelle e l’organismo umano, responsabile tra le altre cose di varie forme di cancro della pelle. I raggi UV partecipano, inoltre, alla formazione della vitamina D, assimilarli con un filtro solare è essenziale per poterne beneficiare. Alcuni tra i filtri solari più diffusi sono stati scoperti essere responsabili dello sbiancamento delle barriere coralline. Il maggiore imputato è il Benzophenone-3 (BP-3), o oxybenzone. L’oxybenzone è fototossico, la luce ne esacerba gli effetti negativi. I polipi, nome generico degli esseri viventi responsabili della costruzione fisica delle barriere coralline, ne sono direttamente affetti.

L’ossibenzone è un genotossico per i coralli, che mostra una relazione positiva tra le lesioni del DNA-AP e l’aumento delle concentrazioni di ossibenzone. L’ossibenzone è un interferente endocrino scheletrico; induceva l’ossificazione della planula, racchiudendo l’intera planula nel proprio scheletro. La LC50 delle planule esposte all’ossibenzone alla luce per un’esposizione di 8 e 24 ore era rispettivamente di 3,1 mg/L e 139 µg/L. Le CL50 per l’ossibenzone al buio per gli stessi punti temporali erano 16,8 mg/L e 779 µg/L. Deformità I livelli di EC20 (24 h) delle planule esposte all’ossibenzone erano 6,5 µg/L alla luce e 10 µg/L al buio. La LC50 (4 h, alla luce) delle cellule di corallo per 7 diverse specie di coralli varia da 8 a 340 µg/L, mentre la LC20 (4 h, alla luce) per la stessa specie varia da 0,062 a 8 µg/L. La contaminazione della barriera corallina di oxybenzone nelle Isole Vergini americane variava da 75 µg/L a 1,4 mg/L, mentre i siti hawaiani erano contaminati tra 0,8 e 19,2 µg/L. 2

A cosa servono le barriere coralline?

Le barriere coralline sono uno degli habitat con maggiorie tasso di biodiversità nel mondo, la loro sola esistenza permette a circa un milione di persone di nutrirsi. Oltre ad ospitare un grande varietà di animali marini, offrendo loro nutrimento e riparo e quindi garantendo l’equilibrio dell’ecosistema, le barriere coralline sono antagonisti naturali dell’erosione degli ambienti costieri ed insulari. La morte della barriera corallina non avviene mai in maniera isolata, ma è un fenomeno diffuso che contagia anche le formazioni in prossimità, in un drammatico effetto domino capace di danneggiare permanente la vita marina. Tutelare le barriere coralline significa quindi tutelare la vita animale e quella umana. Infatti, gli oceani in salute assorbono diossido di carbonio e rilasciano ossigeno nell’atmosfera arrivando a produrre tra il 50% e l’80% dell’ossigeno presente. Insomma, un oceano sano non ha solo un valore in sé in quanto habitat diretto di una gran porzione di vita sulla Terra, ma è funzionale affinché la vita aerobica, dunque dipendente dall’ossigeno, possa effettivamente avere luogo.

maldive

Le migliori creme solari ecologiche e reef safe del 2021:

Coola

Una crema spray senza effetti negativi sembrava quasi utopia, fino a che non è arrivata Coola. L’idea alla base del prodotto non è solo quella di garantire una protezione adeguata senza inquinare l’ambiente marino, ma di essere un prodotto facilmente smaltitile.

Amazinc!

NON-NANO e con una nuova tecnologia che sfrutta la protezione minerale offerta dall’ossido di Zinco, Amazinc! è una novità nel settore spf. La potete acquistare sul sito friendlyshop.com. Costo 25€, flacone da 150 ml.

Acqualaï

Reef safe, protettiva e con un packaging ricavato da alluminio riciclato, Acqualai teme poche rivali. Made in Italy e certificata vegana, questa crema è ciò che fa per voi. Inoltre, per ogni acquisto, Acqualaï dona un 1 euro all’associazione Plastic Free Onlus impegnata nella pulizia delle spiagge. Costo 29€, tubetto 100 ml.

Maluhia

Appena arrivata sul mercato, Maluhia si caratterizza per il packaging attento all’emergenza plastica e la scelta di ingredienti sicuri per la vita marina. Nata dall’impegno di Beatrice Martini, biologa, Maluhia è un prodotto 100% made in Italy reperibile sul sito ufficiale Maluhia.it (24,00€) e su Serendipity Shop.

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Cosa fare con i flaconi vuoti?

Vi consigliamo di conservare i flaconi con tappo a svito vuoti e di riutilizzarli per le spese sfuse o per contenere eventuali liquidi. Da negozio leggero, ad esempio, potrete usarli per contenere detersivi e saponi liquidi in modo da non dover acquistare contenitori nuovi.

Crema solare ecologica e reef safe

Compare una crema solare ecologica e reef safe significa dunque prendersi cura di sè, del proprio ambiente e degli animali marini e non, ma anche di tutte quelle persone che vivono di sussistenza in diretta dipendenza dalla salute della barriera corallina. Ecco perchè anche nel 2021 ci tenevamo a consigliarvi creme ecologiche e reef safe. Nell’articolo precedentemente pubblicato in questo blog ci sono creme che non consigliamo più per via del packaging e della scarsa traccabilità della filiera produttiva.

Godetevi il mare ed il pianeta, ma sempre in maniera responsabile e sostenibile.

Link note:
1 Tibbets, Bleached, But Not by the Sun: Sunscreen Linked to Coral Damage

2 Downs et al, Toxicopathological Effects of the Sunscreen UV Filter, Oxybenzone (Benzophenone-3), on Coral Planulae and Cultured Primary Cells and Its Environmental Contamination in Hawaii and the U.S. Virgin Islands

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