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Il cambiamento climatico in Europa

Spesso quando si parla di cambiamento climatico si pensa che sia un fenomeno futuro o tuttalpiù presente in parti di mondo troppo lontane per interessare l’Occidente. Eppure il cambiamento climatico è in Europa ed è qui per restare. Iniziare a chiamare le cose con il loro nome e unire i punti di contatto tra le criticità climatiche per leggerle come un fenomeno comune è l’unica strategia per acquisire reale coscienza di ciò che sta accadendo al nostro pianeta.

Lo scorso anno poco prima che partissimo per la Sicilia, le storie di Instagram hanno iniziato a somigliarsi tutte riprendendo varie angolature della medesima città nel medesimo momento. Immagini color fango, liquide, punteggiate di tettucci di automobile appena sporgenti nella massa acquosa immobile d’intorno. Palermo era stata colpita da quella che i giornali hanno definito una bomba d’acqua. La pioggia più violenta dal 1790 ha riversato in mezza giornata lo stesso quantitativo di acqua che normalmente precipita nell’arco di un anno. Si è trattato di un temporale autorigenerante, ovvero capace di alimentarsi da solo e di scaricare una grande quantità d’acqua. La caratteristica dell’evento metereologico è stata la sua imprevedibilità che ha impedito di prendere misure precauzionali e diramare un eventuale allarme.

Le storie di Instagram tendono sempre ad essere simili, è una forma di connessione e contaminazione reciproca che ci porta a parlare e riproporre le medesime cose nello stesso momento, il senso del collegamento mediatico che unisce in un istante punti geografici fisicamente distanti mediante una forma di interazione completamente digitale.

In questi giorni il colore del fango ha recuperato la ribalta del riquadro delle storie. Le foto di Germania e Belgio stanno dilagando e questa volta nessuno osa parlare di bombe d’acqua. La locuzione che più spesso è stata associata alle alluvioni del 14 luglio che hanno causato almeno 190 morti è stata proprio cambiamento climatico. Per venerdì sono previsti altri eventi meteorologici disastrosi nell’Europa Continentale.

Casa in Germania circondata dall'acqua dopo le alluvioni  2021

Il cambiamento climatico potrebbe essere diretto responsabile di eventi metereologici catastrofici e all’aumentare delle temperature ne aumenterà anche la frequenza. Entro pochi anni, rebus sic stantibus questi eventi saranno la norma, nel senso proprio del termine, sarà ciò che percepiamo come regolare e tipico della nostra era. Ciò non renderà gli eventi meno pericolosi né ne impedirà l’evoluzione.

Gli scettici e i critici del cambiamento climatico spesso usano proprio questi eventi per tentare di confutare l’evidenza scientifica asserendo che freddi, nevicate e piogge improvvise siano una controtendenza rispetto all’allarme relativo all’incremento della temperatura media del pianeta. In realtà questi eventi, uniti alle siccità, agli incedi e alle ondate di calore, sono tutte manifestazioni estreme e non poi così sporadiche del cambiamento climatico in corso. Una modifica nella temperatura media è infatti suscettibile di innescare mutamenti sistemici, come quelli a cui possiamo già assistere, ed eventi improvvisi ma comunque parte del nuovo schema metereologico. Maggiore è la velocità del cambiamento, più violenti sono i mutamenti che ne conseguono.

Le malghe di montagna cominciano a temere gli effetti dei ghiacciai che si sciolgono. Il rifugio Graffer sulla cima Grostè invita gli ospiti a usare l’acqua con parsimonia perché le risorse idriche sono minacciate e si prospetta una prossima, ma non lontana, scarsità. Il ritmo a cui i perimetri e i volumi dei ghiacci si stanno riducendo spaventa le persone del luogo, soprattutto chi ha un rapporto quotidiano con i ghiacciai. Alcuni abitanti di Madonna di Campiglio denunciano cambiamenti troppo bruschi nel clima della zona, al calore si uniscono precipitazioni insolite e meno neve. Ogni tanto un inverno in controtendenza ricopre di metri neve le strade e un sospiro di sollievo riempie la valle.

Da cinque anni l’Islanda è diventata per noi una seconda casa, ma anche un metro di misura del cambiamento climatico. In un clima ostico e subartico mitigato dalla corrente del golfo le regolarità sono ben poche ma la temperatura sta diventando tendenzialmente più alta e con essa i primi cambiamenti territoriali si vedono. Cinque anni fa in Islanda apriva la prima casa di produzione di whisky proprio perché per la prima volta le condizioni climatiche ne rendevano possibile la lavorazione.

Bottiglie di alcolici della Emverk distillery

Sebbene il cambiamento climatico sia ormai diventato una consapevolezza, ancora non ne sono state comprese le vere conseguenze. Non si tratterà solo di alluvioni, ondate di calore soffocanti, nevicate brutali e morti improvvise, ma sarà una vera e propria modifica di sistema. Le terre oggi abitabili, prime fra tutte quelle mediterranee, diventeranno via via inospitali e le persone inizieranno ad aggiungersi ai già presenti percorsi migratori. Nell’arco di poco i blocchi alle migrazioni non riguarderanno più le persone provenienti da paesi non europei, ma le persone provenienti dall’Europa meridionale. Schengen sarà messo a dura prova e le economie saranno sempre più fragili. Nell’arco di qualche decennio investire in proprietà prossime al circolo polare artico sarà l’investimento più lungimirante da fare. E se nell’arco di 100 l’umanità si sarà ritirata ai poli, i poveri, i nuovi poveri e i discriminati intenti a lottare per una goccia d’acqua saranno miliardi.

Tuk Tuk cambogia sotto la pioggia

Lo scenario non è roseo, ma soprattutto è la naturale evoluzione di ciò che siamo esperendo. Non dovremmo gioire per estati più lunghe ed inverni più brevi, dovremmo iniziare ad averne paura e cambiare noi stessi e il sistema in cui viviamo. Le due cose non possono avere effetto separatamente.

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