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Il male della guerra sulla psiche deǝ più piccolǝ

Pandemia, crisi e ora anche la guerra? È passato poco più di un mese da quando ha avuto inizio il conflitto tra Russia e Ucraina. La pandemia e il conseguente lockdown sembrano ormai un lontano ricordo. Ciò non toglie, tuttavia, il fatto che questi abbiano provocato delle ripercussioni indelebili sulle persone, soprattutto a livello psicologico. Rimanenze che poi si sono andate ad aggravare con gli effetti della guerra. 

Vite perse, sgomento, paura, luoghi rasi al suolo dall’esercito russo, giovani civili diretti al fronte, madri in lacrime e bambinǝ spaventati. Una guerra trasmessa costantemente su tutti i media esistenti nel mondo. Non c’è da stupirsi, dunque, se delle situazioni talmente tragiche e devastanti siano arrivate a colpire più di chiunque altro, bambinǝ e adolescenti. 

Cosa sta succedendo alla loro salute mentale?

Secondo quanto affermato dalla SINPIASocietà Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza, sono loro i soggetti più vulnerabili allo stress perché non hanno gli strumenti e le capacità necessarie per poter gestire al meglio le loro emozioni e i loro pensieri in merito.

Senza contare che, già dall’inizio della pandemia il benessere psichico dei minori era diminuito del 10 % a livello mondiale portando ad un aumento di rabbia, noia, difficoltà di concentrazione, stress, disturbi del sonno, senso di solitudine e di impotenza.

Assistere nel XXI secolo ad una guerra che ha un impatto ed una rilevanza così grande, a livello economico e non solo, per i paesi occidentali, provoca un profondo trauma su molte aree della vita di qualsiasi bambinǝ e giovane nel mondo, abituato a sentire e studiare avvenimenti del genere solo sui libri di scuola.

Guerra e conflitti possono arrivare a distruggere i piani di un’intera generazione e causare di per sé un mix tossico di stress e problemi di salute mentale e fisica durante l’infanzia. Oltre a questo, col passare del tempo, a seconda delle esperienze personali e di quanto duri lo stress, possono emergere disturbi psichiatrici ancora più gravi che impediscono alle persone di ricostruire il loro mondo e la loro stessa vita.

Il contributo e gli studi delle ONG

Le stesse ONG hanno dato l’allerta riguardo alla gravità dei traumi che i ragazzi più giovani si porteranno sulle spalle durante la loro crescita, dovuti alla creazione di un vero e proprio “scompiglio” nella loro psiche. In particolare, secondo Save the Children, più di 7,5 milioni di bambinǝ sono a rischio di disagio emotivo a causa del conflitto armato. Mentre, secondo la Mental Health Europe (MHE), ONG che riunisce a sua volta più di 3.000 ONG e associazioni europee per il benessere psicologico, i problemi di salute mentale sono una “reazione normale ad eventi anormali”.

Risulta quindi fondamentale che ci sia dietro un costante lavoro di accompagnamento psicologico di primo livello per ǝ giovani e ǝ bambinǝ al fine di rafforzare le loro capacità di sopravvivenza. Capacità che dovrebbero anche essere pianificate per sostenere gli “ingranaggi” della salute mentale, compresa la garanzia di avere un posto dove dormire e un’istruzione. Questo aprirà la strada verso un migliore recupero e un futuro mentalmente più sano per tuttǝ.

Secondo uno studio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), pubblicato nel 2019 sulla rivista medica britannica The Lancet, una persona su cinque nelle zone di conflitto vive con qualche forma di disturbo mentale, che va dalla depressione lieve alla psicosi acuta. Nel caso dell’Ucraina, stiamo parlando di circa otto milioni di persone con vari problemi di salute mentale causati dalla guerra.

Gli effetti psicologici della guerra suǝ più piccolǝ

Si provoca un effetto particolarmente negativo su bambinǝ e adolescenti perché vengono separati dai loro tutori e tutrici per mezzo di un’esperienza traumatica o sono sradicati dal loro ambiente familiare. Dunque, più sono giovani e più a lungo dura il conflitto, più gravi sono e saranno le conseguenze per il loro benessere psicologico.

Inoltre, bisogna tenere conto anche del fatto che bambinǝ e adolescenti non sempre parlano di ciò che succede nella loro vita o dei loro sentimenti; perciò, sono gli adulti a dover prestare particolare attenzione a riconoscere il trauma. Questi possono manifestarsi, per esempio, attraverso vuoti di memoria e difficoltà di concentrazione. Allo stesso modo, mal di testa o di stomaco, perdita di appetito o disturbi del sonno. Non dimentichiamo che moltǝ dǝ bambinǝ ucrainǝ si ritrovano a dover vivere da rifugiati in un paese completamente diverso. Ciò vuol dire dover ricominciare una vita del tutto nuova. Pertanto, il comportamento stesso giunge a cambiare dopo un’esperienza traumatica del genere. Bambini e giovanǝ mostreranno molto probabilmente un maggiore bisogno di attenzione, piangendo spesso e avendo difficoltà a fidarsi degli altri o a fare amicizia, dovuto all’ansia. Arrivando, addirittura, ad assumere un comportamento aggressivo nei confronti di sé stessǝ o delle altre persone.

Come per gli adulti, è importante che bambinǝ e adolescenti parlino di ciò che hanno vissuto e stanno vivendo. Sono i genitori stessi che, per quanto sia possibile, devono evitare di tacere l’accaduto. E allo stesso tempo, non sottovalutare ǝ bambinǝ e ǝ ragazzǝ, solo perché credono che siano “troppo giovani” per sapere tutto.

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