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Perchè la democrazia non è esportabile

Cos’è la democrazia e perché non è esportabile?

Cos’è la Democrazia

Il concetto di democrazia deriva dal greco, la parola deriva infatti da démos (potere) e kràtos (popolo) ovvero potere del popolo o governo del popolo. Questa è la definizione classica ascrivibile alle tre forme di governo enunciate da Aristotele. Sostanzialmente è un esercizio diffuso di potere determinato dalla volontà popolare. Il modo in cui il potere viene ripartito ed esercitato nelle società permette di qualificare in quale ordine governativo ci troviamo.

Differenti forme di potere

Il potere è la capacità di produrre degli effetti, secondo una definizione molto classica il potere è il possesso dei mezzi necessari a raggiungere un dato obiettivo. Questa definizione fa percepire il potere come un bene da dominare e circoscrivere. In realtà il potere è un rapporto intersoggettivo che prevede la possibilità di esercitarlo. Infatti si può parlare anche di potere sociale come capacità di indurre un determinato comportamento.

Bobbio differenzia tre forme di potere, quello economico che si esercita su beni scarsi e necessari, quello normativo che interessa le idee, le informazioni e la conoscenza e infine quello politico ovvero il controllo sull’uso della forza.

Questo si ricollega direttamente alla definizione di Weber di cosa sia effettivamente uno stato.

Comunità in cui l’apparato amministrativo esercita il monopolio dell’uso legittimo della forza in un dato territorio.

Sebbene questa definizione sia piuttosto obsoleta è necessaria per capire perché la democrazia non sia esportabile.

Perchè la democrazie non è esportabile

Gli stati esistono in un sistema di stati che si riconoscono mutualmente. Come può uno stato essere autonomo e indipendente se il monopolio della forza è detenuto da una forza esterna e come può esercitare le sue funzioni di stato in mancanza di uno degli elementi costituenti dello stato? Storicamente in molti stati il monopolio della forza è stato detenuto da forze esterne ma questo si chiama colonialismo.

La democratizzazione, ovvero il processo di instaurazione della democrazia, è un processo politico complesso articolato in più fasi, il ribaltamento dell’ordine costituito, che tendenzialmente deve venire dal basso attraverso stimoli di diversa natura, a questa fase seguirà una fase di transizione a cui può conseguire un consolidamento della democrazia, la creazione di un nuovo regime o il consolidamento di quello precedente.

La democratizzazione è un processo attivo e intestino al sistema statale che per la natura stessa della democrazia deve nascere per volontà popolare. La democrazia infatti oltre a essere esercizio di potere è esercizio di volontà politica in condizioni in cui può essere esercitata e vi sono delle condizioni interne ed esterne che possono impedirne l’esercizio fra cui regimi dittatoriali, sistemi violenti, disastri ambientali, povertà e controllo esterno mediante l’uso della forza.

La democrazia non è un bene e non può essere capitalizzata, non si può pensare che basti esportarla perché si innesti nel luogo in cui la si sta inserendo, questo perché significa non tenere conto dell’assetto storico, culturale e tradizionale della zona in questione. Questo non significa che esistano paesi inadatti, non pronti o incompatibili con la democrazia. Significa solo che questa non può essere imposta perché perché possa funzionare deve obbligatoriamente sempre nascere dal basso, ovvero dal popolo.

Come può espandersi allora la democrazia?

L’unico modo tramite cui può espandersi è la propagazione di idee tramite la contaminazione ideologica. La migliore descrizione di come le idee umane possano contaminarsi vicendevolmente e approdare a nuove sintesi la troviamo nella teoria di Appadurai delle vite possibili. Nella sua teoria Appadurai parla di etnoscapes, ovvero paesaggi di persone, che caratterizzano il mondo in cui viviamo in continua mutazione negli etnoscapes troviamo immigrati, turisti, profughi, esiliati e tutte quelle persone che per qualsiasi motivo sono in movimento. Da loro e dal loro movimento provengono impulsi essenziali per un mutamento per la politica. Oltre agli etnoscapes Appadurai distingue anche:

  • Technoscapes: tutti i movimenti legati alle tecnologie che superano i confini nazionali
  • Mediascapes: possibilità di produrre e diffondere immagini elettroniche
  • Ideoscapes: sono una combinazione di testi, immagini e audio e delle ideologie che rappresentano
  • Financescapes: movimenti finanziari di somme di denaro
Arjun Appadurai

La democrazie si basa su consenso e autodeterminazione, qualsiasi cosa che faccia venire meno consenso e autodeterminazione di un popolo è tutto fuorché democrazia. La democrazia non essendo un bene e non essendo capitalizzabile non è trasportabile e non può essere imposta perché ciò determina un controllo e priva i cittadini della possibilità di esercitare il potere di governo.

La democrazia è contagiosa, si propaga, si muove fra confini trasportata dalle persone che fanno parte del popolo dal quale deve arrivare la spinta per un cambiamento democratico e si evolve a seconda del paese in cui arriva e per fortuna continuerà a cambiare per il meglio.

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